In Prenditi cura di te rifletto sulla figura di Vincenzo, mio padre. E sulle difficoltà che ha dovuto affrontare dopo un matrimonio finito male.
Nel 2006, dopo la fine del suo matrimonio, mio padre si è ritrovato da solo, e con due figli da crescere e, con un solo sostentamento economico che tra una casa in costruzione e la crisi economica del 2008 presto lo hanno fatto finire in un’ apparente via senza uscita: mutui, una casa progettata in due e mai terminata, l’assenza di una figura alla quale per 20 anni è stato abituato e che ora non c’è più.
Tutto questo cambiamento radicale è sembrato non averlo scalfito nemmeno un pò, apparentemente è stato, ed è, una persona fortissima, senza nessun segno in volto.
Ciò che vorrei condurre quindi è una ricerca intima delle conseguenze che ha sempre voluto nascondere ma che inevitabilmente non sono passate inosservate ai miei occhi, suo figlio.