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Spazio Labo’ – Centro di fotografia | Strada Maggiore 29 | Bologna
ARCHIVIO MOSTRE: ANNO 2013
A cura di Laura De Marco e Roberto Alfano
3 – 24 maggio 2013
PROROGATA SINO AL 31 MAGGIO!
Inaugurazione
Venerdì 3 maggio ore 17:30
Apertura eccezionale: sabato 4 maggio ore 16:00-19:30.
Mostra visitabile sino a venerdì 24 maggio 2013 negli orari di apertura della galleria, da martedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30.
Ingresso libero.
Quelli sono stati gli anni delle storie d’amore importanti e significative. Per me l’amore è una passione travolgente e viscerale. Dal 1980 al 1982 ho vissuto una bellissima storia con Porpora, che è anche lei una trans gender (…), un rapporto che sconvolgeva l luoghi comuni (…). Quando io e Porpora eravamo insieme, in tanti si sconvolgevano, qualcuno ci definiva pazze, qualcuno ci definiva strane, la maggioranza ci avrebbe mandato al rogo, del resto i roghi servono a distruggere quello che non si vuole comprendere. Oggi si parla di transgender, di lesbismo trans, ma all’epoca la cosa era inusuale. Diciamo che ci sconvolgevamo, sconvolgevamo le nostre vite, figuriamoci quelle degli altri, la gente non poteva capire. D’altronde in quel periodo tutto andava sconvolto, rivoluzionato, demolito e quindi anche la nostra identità di genere. In quegli anni si anticipava tutto e quindi anche i tempi. In una Bologna che oramai non esiste più!
Le parole di Valerie tratte dal libro “Tra le rose e le viole” di Porpora Marcasciano raccontano una storia antica ma straordinariamente attuale.
“In un transito continuo fino a oggi, un rapporto lungo trentacinque favolosi anni che descrive, sintetizza … “poetizza” non solo e non tanto singoli percorsi di vita ma, insieme a essi, l’evoluzione, i cambiamenti sociali e culturali della nostra epoca. Lina Pallotta (sua la copertina del libro) con la sua fotografia si è intrecciata in quella poetica, semplicemente perché parte integrante di quel rapporto, nato dentro un movimento che Lina, Porpora e Valerie hanno attraversato e dal quale si sono fatti attraversare. Attraverso generi, politiche, culture, Amori i ritratti di almeno due decenni, l’album dei nostri anni più belli. Qui l’occhio del reporter ha saputo e soprattutto voluto fissare in ogni scatto tanta esistenza. Immagini sfumate, mosse, tese continuamente ad altri piani o dimensioni, forse ad altri mondi in un movimento costante che caratterizza e rende unica la fotografia di Lina Pallotta. Sprazzi di verità lontani ed estranei dalla noiosa rappresentazione mediatica. Una semplice esposizione di esperienze comuni che la pratica fotografica carpisce dall’incoscienza dell’attimo. E’ l’istantanea del momento, quel frammento che sfugge a qualsiasi analisi lontano da quelle immagini che, pretendendo di documentare, impongono un’interpretazione della realtà. Iconografie di momenti privati, che trovano ragione e valore oltre l’ideologia. La casualità è l’interazione che impone l’urlo di affermazione libero ma solitario.”
Porpora Marcasciano
Lina Pallotta nasce nel 1955 a S. Salvatore Telesino, BN. Si trasferisce a New York alla fine degli anni ottanta , dove si diploma in “Fotogiornalismo e Documentario fotografico” all’International Center of Photography (ICP). Oggi divide equamente la sua vita tra Roma e New Yor. Insegna stabilmente “Reportage d’Autore” presso la Scuola Romana di Fotografia, e tiene periodicamente dei workshop ad Officine Fotografiche di Roma, e all’International Center of Photography, NYC. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive in Europa e negli Usa, e pubblicati su riviste nazionali e internazionali: Katalog Material, Das Magazin, D-Donna, Marie Claire, Liberation, The Guardian. Tra i premi ottenuti: New York Foundation for the Arts 1998; Fellowship L’Atelier de Visu, Marseille, France, 2001; CASE Media Fellowships, University of Texas, El Paso 2002; Fund for Creative Communities, Lower Manhattan Cultural Council 2003.
Lina Pallotta ringrazia Morten Andersen e Tiziana Faraoni per l’aiuto nella selezione delle immagini e manda un caloroso ringraziamento all’anonimo benefattore che ha reso la mostra possibile.
Post-produzione e stampa di Roberto Properzi.
La mostra è realizzata anche con il sostegno di:
Divergenti – Festival Internazionale di Cinema Trans
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