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Spazio Labo’ – Centro di fotografia | Strada Maggiore 29 | Bologna
ARCHIVIO MOSTRE: ANNO 2016
“Prove di fotografia #1” è la prima di una serie di mostre che si pone l’intento di individuare tematiche ricorrenti nel libro d’artista classico e contemporaneo. In questo primo appuntamento, ci concentreremo sull’idea di “mappatura”: ovvero di come gli artisti collezionano, rappresentando attraverso immagini fotografiche, l’ambiente personale, sociale, geografico, urbano e storico. Definiamo per mappa una forma di rappresentazione visiva che evidenzia relazioni tra gli oggetti rappresentati. Artisti e fotografi hanno cominciato, sin dai primi anni sessanta, a realizzare libri con l’unico scopo apparente di mettere in relazione immagini di oggetti simili. Ed Ruscha (Twentysix Gasoline Stations, Every Building on the Sunset Strip) e Bernhard & Hilla Becher (Anonyme Skulpturen, Water Towers, Blast Furnaces) sono sicuramente due esempi diretti di questo tipo di approccio. Al contrario, altri artisti hanno utilizzato la griglia come forma di rappresentazione visiva, invece che mostrare fotografie in maniera sequenziale all’interno di un libro. La griglia, permettendo a una serie di immagini di essere organizzate in una singola pagina, rappresenta un approccio più immediato in quanto rende più facile scoprire corrispondenze o differenze tra le immagini. Christian Boltanski (Inventaire des objets ayant appartenu à une femme de Bois Colombes), Sol Lewitt (Autobiography), Gerhard Richter (Atlas von de foto’s en schetsen) Franco Vaccari (Esposizione in tempo reale), hanno utilizzato frequentemente la griglia come forma di rappresentazione preferita per creare inventari, collezioni, album, atlanti. Con questa mostra si vuole attirare l’attenzione sui metodi che gli artisti usano e hanno usato “mettendo alla prova” la fotografia come mezzo espressivo. Si vuole anche esplorare il potenziale di questi libri che nel loro insieme contribuiscano a generare un “atlante” della nostra recente cultura visuale.
Saranno presenti in mostra libri e immagini di:
Laure Albin-Guillot, Carl Andre, Richard Antohi, Michael Badura, Jan Douwe Bakker, John Baldessari, Didier Bay, Herbert Bayer, Bernhard and Hilla Becher, Katrien de Blauwer, Karl Blossfeldt, Christian Boltanski, Bazon Brock, Marcel Broodthaers, Lorenzo Casali, Guglielmo Cavellini, Giorgio Ciam, H. Decker, Ger Dekkers, Mario Diacono, Jan Dibbets, Hamish Fulton, Carlo Gajani, Ad Gerritsen, Jochen Gerz, Paul-Armand Gette, Luigi Ghirri. Wim Gijzen, Gilbert & George, Kristján Gudmundsson, Ian Hamilton Finlay, Jan Henderikse, Dick Higgins, John Hilliard, Allan Kaprow, Cesare Leonardi, Les Levine, Sol LeWitt, Bruno Locci, Richard Long, Danny Lyon, Roberto Martinez, Paolo Masi, Gordon Matta-Clark, Giuseppe de Mattia, Fabio Mauri, Maurizio Nannucci, Gianfranco Palmery, Claudio Parmiggiani, Pii, Martha Pina, Sigmar Polke, Gerhard Richter, Heinrich Riebesehl, Pino Settani, Mieko Shiomi, Michael Snow, Daniel Spoerri, Alessandra Spranzi, Larry Sultan + Mike Mandel, Athena Tacha, Shinkichi Tajiri, Elisabeth Tonnard, Endre Tót, Timm Ulrichs, Hans de Vries, Franco Vaccari.
SPAZIO LABO’ CENTRO DI FOTOGRAFIA
“PROVE DI FOTOGRAFIA #1. IL LIBRO D’ARTISTA COME MAPPA”
A CURA DI JAN VAN DER DONK
23 GENNAIO – 5 FEBBRAIO 2016
INAUGURAZIONE: SABATO 23 GENNAIO ORE 19
Orari di apertura mostra:
lunedì: 18-19:30
da martedì a giovedì: 10-13 e 18-19:30
venerdì: 10-13 e 16-18:30
Orari di apertura straordinari Art City Bologna 2016:
venerdì 29 gennaio dalle 10:00 alle 21:00
sabato 30 gennaio dalle 10:00 alle 24:00
domenica 31 gennaio dalle 10:00 alle 21:00
ingresso libero
PER INFORMAZIONI:
info@spaziolabo.it
328 3383634
//// ENGLISH ////
“Prove di fotografia #1” will be the first in a series of exhibitions, trying to find recurrent themes in the ‘classical’ and contemporary artists book. In this first edition we concentrate on the idea of ‘mapping’: how do artists collect + represent photographic images about their personal, social, geographic, urban and historical environment. A map as: ‘a form of visual representation that highlights relationships between the represented objects’. Mapping: is the creation of maps.
Artists/photographers started since the early sixties making books with the – apparent – only purpose to juxtapose images of quasi-identical objects. Ed Ruscha and Bernhard & Hilla Becher being two of the most outspoken examples of this approach (Twentysix Gasoline Stations, Every Building on the Sunset Strip – Anonyme Skulpturen, Water Towers, Blast Furnaces). While other artists – instead of showing photographic images on successive pages in a book – used the grid as visual form of representation. A grid – a set of images organized on one single page – is a more confrontational approach in that it is easier to discover ‘correspondences’ and differences between the represented images. Christian Boltanski, Sol Lewitt, Gerhard Richter, Franco Vaccari (Inventaire des objets ayant appartenu à une femme de Bois Colombes – Autobiography – Atlas von de foto’s en schetsen – Esposizione in tempo reale), used frequently the grid as form of representation.
With the this edition of “Prove di fotografia” we would like to draw attention to the way artists use and challenge photography as a medium, with a focus on how ‘the grid’ was used as a favorite form of representation to create ‘inventories’, ‘collections’, ‘albums’, ‘atlases’ + raise the underlying question in how far these books contribute to a more general ‘atlas’ of our recent visual history.
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